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PARCO GRAN PARADISO; MUSEO DELLO STAMBECCO



NUOVA SEDE DEL PARCO GRAN PARADISO CON UN MUSEO DELLO STAMBECCO

 


Sarà la struttura del Grand Hotel recentemente ristrutturata a ospitare il Parco

Domenica 6 Luglio 2008, alle 10 a Ceresole Reale (Borgata Prese), Giovanni Picco Presidente dell'Ente Parco nazionale del Gran Paradiso alla presenza dei rappresentanti del Ministero dell'Ambiente, della Regione e della Provincia il nuovo centro visitatori dell'ente all'interno del Grand Hotel recentemente ristrutturato.
L'ala est dell'edificio è stata infatti acquisita e restaurata dall'Ente Parco per ospitare la nuova sede operativa con una sala polivalente per dare vita a eventi culturali e scientifici in sinergia con enti e associazioni sul territorio.
E' stato inoltre allestito un percorso museale dal titolo Homo et Ibex interamente dedicato allo Stambecco, simbolo del Parco Nazionale Gran Paradiso.
L'esposizione dispone di una suggestiva ambientazione realizzata da specialisti in allestimenti multimediali, plastici e ricostruzioni. Il percorso espositivo conduce il visitatore alla scoperta dei vari stadi di vita dello stambecco nella sua relazione con l'Homo Sapiens.

Per la prima volta in un centro visitatori del parco si sperimenta tra l'altro un sistema a led per l'illuminazione del percorso di visita, che consente un notevole risparmio energetico.
Al piano rialzato il Salone delle feste ospita una sala polivalente (con cabina regia e postazioni interpreti) per convegni e manifestazioni.
L'acquisizione dell'edificio e l'intervento complessivo di restauro e allestimento sono stati possibili grazie ai finanziamenti comunitari, al contributo del Ministero dell'Ambiente (ecc..) e all'Accordo di programma con la Regione Piemonte e al contributo della Compagnia di San Paolo e della Fondazione CRT.

Il Grand Hotel venne aperto nel 1888 qualche anno dopo l'inizio delle frequenti visite di Vittorio Emanuele II, il "Re cacciatore" al quale il Comune di Ceresole aveva ceduto il diritto di caccia su camosci e stambecchi, ottenendo in cambio il titolo onorifico "Reale". Per lo stesso motivo fra fine ‘800 e inizio ‘900, Ceresole visse una stagione di turismo di élite, di moda fra la borghesia torinese, legata alla presenza dei Savoia e alla fonte di acque minerali allora molto conosciuta e apprezzata. Segni di quell'epoca sono le architetture di pregio di alcune ville e soprattutto del Grand Hotel.

Ogni domenica, fra il 13 Luglio e il 31 Agosto per chi voglia raggiungere Ceresole Reale da Torino, Ivrea, Cuorgné l'ente Parco e la Provincia di Torino (in collaborazione con GTT) mette a disposizione un servizio di navette. Lo stesso che da Ceresole Reale (località Serrù) sale fino al Colle del Nivolet, nel cuore del Parco Nazionale del Gran Paradiso.
La strada sarà infatti..aperta agli amanti delle passeggiate...e chiusa al traffico automobilistico per l'iniziativa "A piedi tra le nuvole". Una buona occasione per scoprire anche l'edificio restaurato e il nuovo centro visitatori.


Informazioni: 011- 8606206

 

 

 

 

"HOMO ET IBEX" FILOSOFIA DEL PROGETTO
A cura di Barbara Rosai (Ente Parco nazionale Gran Paradiso)

Lo stambecco è il simbolo del Parco Nazionale Gran Paradiso, che è stato istituito proprio per proteggere questa specie dall'estinzione.
Ma, cosa sappiamo realmente della sua storia?
Ricercatori di differenti discipline, climatologi, paleontologi, archeoantropologi e archeozoologi, archeologi classici e sperimentali, storici, biologi e veterinari hanno affrontato il tema da diversi punti di vista. Il risultato è un viaggio appassionante, che descrive i cambiamenti avvenuti sul nostro pianeta seguendo origini, storia e possibili sviluppi futuri di due specie protagoniste del nostro territorio: l'uomo e lo stambecco, Homo sapiens e Capra ibex.
Nell'intento di superare una metodologia basata in prevalenza sulla divulgazione di dati sulla Capra ibex, si è scelto di seguire le interazioni fra le due specie, costantemente documentate, a partire dai numerosi ritrovamenti archeologici e con il supporto di fonti bibliografiche e iconografiche.
Sono trascorsi millenni di storia, nei quali la Capra ibex, inversamente alla crescita demografica dell'Homo sapiens, ha rischiato l'estinzione.
All'inizio del XIX° secolo la specie era scomparsa in tutta Europa, tranne che in un ristretto territorio nei pressi del Gran Paradiso e della Grivola, dove ancora viveva un'esigua popolazione di stambecchi..........
Nel percorso di allestimento, senza dimenticare le Riserve Reali di Caccia e le vicende che hanno condotto all'istituzione del PNGP, è stata dato particolare rilievo al lavoro di monitoraggio e ricerca sul campo che viene quotidianamente effettuata dal Servizio Sanitario e Ricerca scientifica dell'Ente Parco con l'ausilio del Servizio di Sorveglianza.


IL CENTRO VISITATORI "HOMO ET IBEX"

Lo Stambecco alpino, simbolo del Parco nazionale Gran Paradiso, la sua evoluzione in rapporto a quella dell'uomo, e la sua presenza nell'area protetta, sono al centro di un percorso espositivo permanente che verrà inaugurato a Ceresole Reale il 6 Luglio 2008 dall'Ente Parco Gran Paradiso.
La visita alla mostra si sviluppa secondo un percorso ad anello che si snoda lungo la sala/museo al piano seminterrato dell'ala est del "Grand Hotel" di Ceresole Reale, che ospita il nuovo centro visitatori dell'Ente Parco.
Il percorso di visita è cronologico ma anche caratterizzato da aree tematiche.
Si evidenziano così i legami e le rispettive interazioni tra Uomo e Stambecco dalla preistoria fino ai giorni nostri. Ma anche le cause delle oscillazioni numeriche dello stambecco legate a mutazioni climatiche (documentate dal Pleistocene a tempi più recenti) ma anche alle responsabilità dell'uomo che, specie nei secoli scorsi, ha portato la specie vicina all'estinzione.
Di qui i primi tentativi di protezione dello stambecco fino alla creazione del Parco Nazionale Gran Paradiso.
Naturalmente sono molte le informazioni sulla vita, la biologia e la distribuzione attuale dello stambecco, proprio grazie al costante monitoraggio dei Guardaparco e in generale all'attività di ricerca scientifica svolta dall'Ente Parco.
Perfetto per le scuole di ogni livello, adatto anche alle visite famigliari o individuali, il nuovo Museo dello Stambecco permette ai visitatori di cogliere il ruolo fondamentale svolto dalle aree protette ma anche la necessità di un radicale mutamento nell'atteggiamento dell'uomo nei confronti dello stambecco, vera e propria metafora del rapporto uomo-natura, per contribuire a preservare un patrimonio comune, fruibile anche dalle generazioni future.

 


HOMO ET IBEX - CURIOSITA'

Lo sapevate che fonti storiche citano la presenza, in epoca romana, di esemplari di stambecco negli spettacoli circensi?
E che, contrariamente a quanto comunemente si crede, non è un animale adattato agli ambienti nevosi?
Lo sapevate che, in ecologia, lo stambecco è definito come "specie bandiera"?

La storia dello stambecco riserva molte sorprese e molti potranno trovare risposte anche curiose visitando il nuovo centro "Homo et ibex": ripercorrete l'arrivo delle due specie in Europa, le glaciazioni, le pitture e le incisioni rupestri.
Con l'ausilio di strumenti multimediali, sarà possibile scoprire come l'uomo primitivo utilizzasse la carne, le pelli, le ossa e i tendini delle prede cacciate; o come la moderna tecnologia permetta ai ricercatori di approfondire la conoscenza della specie; infine come l'istituzione delle aree protette sia fondamentale per la conservazione della biodiversità.

L'archeozoologia è una disciplina che studia i resti degli animali che si rinvengono nei siti archeologici al fine di comprendere al meglio le relazioni tra il mondo animale e l'uomo nel passato, a differenza della paleontologia che normalmente si occupa dell'evoluzione di uomo e animali senza preoccuparsi delle loro eventuali relazioni.
(da De Grossi Mazzorin J., 2008, Archeozoologia. Laterza, Bari).

Archeologia sperimentale
... E' il tentativo di riprodurre attraverso gli esperimenti, nelle condizioni materiali più vicine possibili a quelle antiche, strumenti, oggetti, edifici e di riprodurre anche le circostanze nelle quali gli stessi beni si sono degradati o distrutti [...] Non si tratta tuttavia di un gioco. Tali esperimenti sono essenziali per comprendere lo sforzo dell'uomo primitivo alla ricerca della sopravvivenza, nel suo impatto con l'ambiente e nelle sue esigenze di trasformare tale ambiente. La realizzazione del più modesto degli utensili costa fatica, tempo, ingegno...
( da John Coles, archeologia sperimentale,Longanesi, Milano1973)

Definizione di specie bandiera
Nell'ambito dello studio dell'ecologia e della conservazione ambientale viene definita come specie "bandiera " una specie che ha capacità intrinseche di attirare l'attenzione dell'opinione pubblica. Tale peculiarità può e deve essere sfruttata per difendere gli ambienti dove essa vive.
(Massa e Bottoni 1999)

 

 

 

 

 

 

 

IL LUOGO DOVE VENNE SCRITTA L'ODE "SALVE PIEMONTE!"

Al seguito dell'aristocrazia piemontese che orbitava intorno alla famiglia reale, numerosi artisti e poeti dell'epoca soggiornarono nell'elegante Grand Hotel.
Fra questi Guido Gozzano e Giosuè Carducci che proprio qui -come ricorda una lapide- nel 1890, al cospetto delle cime del gruppo delle Lavanne, (le "dentate scintillanti vette"!!), compose l'ode "Piemonte".

Su le dentate scintillanti vette
salta il camoscio, tuona la valanga
da' ghiacci immani rotolando per le
selve scroscianti:
ma da i silenzi de l'effuso azzurro
esce nel sole l'aquila, e distende
in tarde ruote digradanti il nero
volo solenne.
Salve Piemonte! ...


A PIEDI TRA LE NUVOLE

Ogni domenica, fra il 13 Luglio e il 31 Agosto la strada che da Ceresole Reale (località Serrù) sale fino al Colle del Nivolet, nel cuore del Parco Nazionale del Gran Paradiso, sarà ..aperta agli amanti delle passeggiate ... e chiusa al traffico automobilistico!
Niente più code sulle stradine o parcheggi selvaggi a caccia del fresco sopra i 2000 mt.
Almeno di domenica l'auto si lascia nelle apposite aree, armandosi di pedule e zaini, per meritarsi il pranzo al sacco o la polenta ceresolina proposta da trattorie e rifugi..
E per chi non voglia (o non possa) usare le gambe...l'ente Parco e la Provincia di Torino (in collaborazione con GTT) mette a disposizione un servizio di navette.

L'idea è comunque quella di promuovere la passeggiata fra famiglie e giovani, con Guide del Parco impegnate come guide per accompagnare chi voglia scoprire natura e sentieri salendo "a piedi.. tra le nuvole".
Fra le passeggiate più belle proposte dalle guide l'itinerario delle battute di caccia di Vittorio Emanuele II fra i sentieri di allora e le case di caccia come quella del Gran Piano di Noasca o lo stesso Rifugio Savoia al pian del Nivolet.
Oggi chi voglia trascorrere una "giornata da Re" può chiedere alle Guide del Parco di condurlo -come un tempo- a caccia (armati di macchine fotografiche o binocoli!) di stambecchi e marmotte, su percorsi semplici e di varia durata, a seconda delle preparazione di ognuno.

L'iniziativa A piedi fra le nuvole è promossa dal Parco Nazionale del Gran Paradiso e dal 2003 la regolamentazione del traffico che da Ceresole porta verso il Colle del Nivolet (2.420 mt) è diventata un'opportunità per coniugare l'attività di protezione dell'habitat naturale con lo sviluppo economico e turistico del territorio
Finanziato dal Parco del Gran Paradiso e dalla Regione Piemonte il progetto nasce dalla collaborazione tra Regione Autonoma Valle d'Aosta, Provincia di Torino, Comuni di Ceresole Reale e di Valsavarenche Lo scorso anno ha coinvolto oltre 10.00 visitatori, con il 90% di auto in meno rispetto al 2002!

 

 


COME RAGGIUNGERE CERESOLE REALE

In auto

DA TORINO
Si percorre la A5 in direzione Aosta fino ad Ivrea, qui si imbocca la statale (provinciale?) 565 in direzione Castellamonte-Cuorgnè. A Courgnè si seguono le indicazioni per Ceresole Reale e si attraversano i paesini di Pont Canavese, Locana, Noasca. Ceresole Reale è l'ultima località prima del Colle del Nivolet, distante da qui circa 20 minuti di strada.

DA MILANO
Si percorre la Milano-Torino fino all'allacciamento con la A5 Torino-Aosta in direzione Aosta. L'uscita da prendere è quella di Ivrea, dopodiché si seguono le indicazioni sopra fornite.

In treno + Autobus
Il versante piemontese del Parco si raggiunge dalle stazioni di Torino e Ivrea con mezzi pubblici:le linee GTT. Tel. 011 5215523-57641, 800217216 - www.gtt.to.it
Il versante valdostano del Parco si raggiunge dalla stazione di Aosta con mezzi pubblici: le linee a disposizione sono SAVDA. Tel. 0165- 262027- www.savda.it


UFFICIO STAMPA
THREESIXTY di Gabriella Braidotti +39 011547471 +39 3483152102
Via Stampatori 4, 10122 Torino www.threesixty.it

 

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Pubblicato in: Comunicati Stampa
tag : Istituzioni
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