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Iside dal Mediterraneo a Verona


Testo di Claudia Farina


In Egitto la Dea Madre era chiamata Iside, raffigurata sia bianca che nera per rappresentare il lato visibile e quello oscuro e misterioso della luna. Si rivela così l'archetipo della Grande Madre tessitrice della vita e datrice di forma, che
divenne Asthar in Mesopotamia, Astarte in Fenicia e poi Cerere / Demetra fino a conservare certi elementi comuni con la Madonna e in particolare, secondo alcuni studiosi, con il culto della Madonna Nera. L'immagine di Iside, addolorata per la tragica morte di Osiride e spesso ritratta con in grembo il figlio Horus, ha più di un motivo per essere sovrapposta al culto mariano, così come Cerere era addolorata per la perdita di Proserpina. In alcuni santuari l'inizio della devozione è stato attribuito al ritrovamento di una statua della Madonna Nera: potrebbe trattarsi del ritrovamento di una statua d'Iside, il cui culto si diffuse in tutto l'impero romano.
Così sopravvisse e si perpetuò nelle epoche il segreto aspetto, occulto e amoroso, del principio femminile che, nella trasformazione spirituale, guida ciò che è terreno e umano verso un senso superiore, illuminandolo. Lo capirono gli artisti romanici fino al più piccolo dettaglio, innalzando il loro lavoro al rango di un archetipo sacro:
quell'antico archetipo è la Grande Madre che è all'origine delle religioni antiche.
Per conoscere e approfondire questi e tanti altri temi si svolgerà venerdì 2 maggio alle ore 15.30 nella Sala Farinati della Biblioteca Civica di Verona (via Cappello 43) l'atteso incontro di studio ISIDE: DAL MEDITERRANEO A VERONA. Il convegno intende presentare i tratti salienti della figura e del culto della dea Iside quali emergono dalle testimonianze e dai reperti pervenuti sino a noi, con particolare riguardo all'Italia e, più specificamente, a Verona. Quattro i relatori: l'egittologo Franklin Baumgarten, Margherita Bolla (curatrice dei Musei Archeologico e Maffeiano), Daniela Zumiani (docente all'Università di Verona) ed Emanuela Chiavarelli (autrice di saggi antropologico-religiosi). Moderatore dell'incontro - a cui interverrà anche Francesco Prestopino (presidente del Centro Culturale "Silfio" e vicepresidente AIRL) - sarà lo studioso Luigi Pellini. Baumgarten parlerà del culto di Iside partendo dalle sue prime tracce e arrivando all'ultima dinastia dei sovrani Tolomei. Margherita Bolla farà un excursus sul culto di Iside a Verona. Daniela Zumiani parlerà della raffigurazione di Iside dal Rinascimento in poi con particolare riferimento al Veneto. E per concludere Emanuela Chiavarelli affronterà i temi della simbologia e della sacralità connesse alla dea.
"Iside: dal Mediterraneo a Verona" è anche un'occasione per ricordare il prezioso contributo degli archeologi italiani in Libia, in particolare nell'antica città greca di Cirene dove sono stati riportati alla luce alcuni templi dedicati alla dea, identificata localmente con figure divine del mondo greco e libico, il culto delle quali assunse a Cirene carattere marcatamente misterico.
L' evento (che si avvale del patrocinio della Regione del Veneto e del Comune di Verona) è organizzato dal Centro culturale "Silfio" che opera all'interno dell'Associazione degli Italiani d'Africa (associazione a cui aderiscono imprenditori e operatori culturali che hanno o hanno avuto rapporti con l'Africa, in particolare con la Libia) ed è curato dalla dott. Silvana Ticci Pirrello e dallo studioso Luigi Pellini.

 

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