Dolci sono i promontori che si affacciano sull'azzurro specchio d'acqua del lago di Como, verdi declivi inframmezzati da antiche ville, immerse nel verde, casette, giardini fioriti. Eppure la regina che supera tutte in grandezza e fama, coronata da un immenso parco che si affaccia sull'azzurro è Villa Olmo, antica e affascinante villa d'epoca in stile neoclassico, dai soffitti affrescati , ricchi di stucchi che formano mirabili ricami di foglie su uno sfondo di fiori azzurri. Il parco molto vasto è ricco di curatissime aiuole che nella bella stagione emanano il dolce profumo delle fioriture e ornato, proprio di fronte alla facciata della villa, da una sontuosa fontana popolata di sirene e putti. Una scaletta conduce in riva al lago dove nuotano maestosi due candidi cigni e delle paperette dai riflessi di smeraldo. Per raggiungere Villa Olmo si sale lungo una dolce stradina a terrazze, fiancheggiata dai verdi giardini di ville d'epoca da un lato, e l'azzurro lago dall'altro. Da qui si può ammirare la partenza sull'acqua e il decollo degli idrovolanti. Alla bellezza del luogo si affianca la storia. Il nome della villa si deve alla presenza di un enorme olmo secolare, l'esponente più importante del suo mirabile giardino botanico, secondo la tradizione avviato da Plinio Il Giovane. L'antico nobile palazzo invece fu progettato dall'architetto ticinese Simone Cantoni verso la fine del XVIII°sec., per volere del marchese Innocenzo Odescalchi, appartenente alla famiglia da cui nacque il papa Innocenzo XI°(1676-1689). Sorto sulle rovine dell'antica casa del poeta romano Caninio Rufo, fu edificata tra il 1782 e il 1797. Tra i suoi ospiti più famosi si distinsero Napoleone Bonaparte nel 1797 e Ugo Foscolo nel 1808. Morto Innocenzo Odescalchi, la villa passò alla famiglia Raimondi che riorganizzò il piazzale antistante. Tra i nuovi visitatori ospitò nel 1835 la regina delle due Sicilie e la regina di Sardegna, gli imperatori Francesco Ferdinando I e Maria Carolina, il Metternich per non parlare del maresciallo Radetzsky, dalla triste fama per le sue numerose condanne di patrioti risorgimentali, ed infine, a riscattarli, Giuseppe Garibaldi. Proprio quest'ultimo pare che avesse sposato per un breve periodo Giuseppina Raimondi (prima della eroica e celebre Anita...),ma se ne fosse separato subito per i conflitti insorti tra i due. Da lui fu lasciato a ricordo del suo soggiorno un piccolo medaglione su un caminetto di un salotto al piano terra. Molto più tardi, nel 1883, gli eredi dei Raimondi vendettero la villa al duca Guido Visconti di Modrone, che così attuò un approfondito restauro. Abbattute le scuderie e il portico, fu riorganizzata l'entrata e costruito il teatrino. Buttando giù il soffitto dell'atrio, venne valorizzato lo scalone, mentre tutti i locali al primo piano furono ornati con decorazioni e stucchi. Nel 1924, infine, i Visconti di Modrone cedettero la villa al comune di Como, che così potè ospitare nel 1927 la Seconda Esposizione Voltiana in occasione del Primo Centenario dalla morte di Alessandro Volta e nel 1949 la mostra della Elettricità Applicata, in onore del 150° anniversario dell'invenzione della Pila. Divenne così un importante centro culturale, in cui si susseguirono per decenni congressi , simposi e spettacoli, oltre a mostre temporanee di arte moderna e contemporanea...Realizzazioni più recenti furono la ricostruzione del laboratorio di fisica Gattoni e il Centro di Cultura Scientifico "Alessandro Volta" con le sue manifestazioni internazionali. All'interno, tra i grandi saloni mirabilmente affrescati, si distingue la Sala delle Nozze, dove Andrea Appiani dipinse le nozze tra Peleo, re di Tessaglia, e la dea Tetide, da cui nacque nientemeno che il prode Achille. Tra le antiche ville del Settecento affacciate sulla bella passeggiata che costeggia il lago immerse in meravigliosi giardini fioriti, si trovano anche villa Saporiti che pure accolse Napoleone con Giuseppina, e Villa Gallia, del 1600, la più antica del nobile quartier Borgo Vico. Attualmente è in corso la mostra "GEA Miniartetextil 2014" ,esposizione di arte contemporanea tessile, che resterà aperta fino al 2 giugno 2014.
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