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Destinazione Veneto, le motivazioni al viaggio. Il Gist a "Buy Veneto 2012"




Testo di Giovanni Stefani

 

E' un vociare di spagnolo e di tedesco, c'è una spruzzata di francese, per il cinese e il russo sono indaffaratissime le interpreti, con i coreani ci si arrangia con la lingua degli affari, l'inglese, masticato più o meno disinvoltamente. L'atmosfera è quella di una Borsa, e del resto è una Borsa a tutti gli effetti. In ogni postazione, marchiata con la bandiera del paese d'origine, gli operatori turistici stranieri ricevono centinaia di albergatori, direttori marketing, ristoratori. E' l'Italia del turismo che cerca nuovi clienti all'estero, è il Veneto che vuole mantenere il suo primato di regione trainante nell'accoglienza.
"Buy Veneto 2012", all'Hilton Molino Stucky di Venezia, ha messo di fronte 140 "buyers", cioè compratori, stranieri e circa 300 "sellers", cioè venditori, italiani. Una giornata di contrattazioni senza respiro, scandita da uno scambio continuo di informazioni, materiale informativo e biglietti da visita.
In questo scenario, il Gist, il Gruppo italiano stampa turistica, si è presentato alle istituzioni venete, organizzando, in collaborazione con la Regione, un seminario intitolato "Destinazione Veneto, le motivazioni al viaggio". Motivazioni forti, visto che nel 2011 hanno scelto il Veneto 16 milioni di turisti, fra italiani e stranieri, accumulando quasi 64 milioni di presenze e mettendo in moto un'economia da 12 miliardi di euro.
"Noi raccontiamo luoghi ed emozioni" ha detto il presidente nazionale del Gist, la giornalista padovana Sabrina Talarico, a capo del gruppo dal marzo scorso, primo presidente veneto nella storia della più prestigiosa associazione italiana del settore, che riunisce oltre 200 "firme" di quotidiani, riviste specializzate, siti web, radio e televisione. "Il nostro obiettivo - ha aggiunto Sabrina Talarico - è quello di scoprire, di portare alla luce le bellezze nascoste, di informare sul turismo incrociando l'industria, l'artigianato, il commercio e l'enogastronomia". E proprio con l'intento di valorizzare il Veneto, quello più famoso ma anche quello meno conosciuto, negli ultimi mesi il Gist ha attivato una serie di collaborazioni con la Regione.
C'è del lavoro da fare, intanto, per affrontare i nuovi turismi. Franco Masello, presidente di Veneto Promozione, l'agenzia di Regione e Unioncamere, ha raccontato un aneddoto: "Ho portato in giro un gruppo di cinesi. Veneto bellissimo, mi hanno detto: Venezia splendida, Padova anche, meravigliose le ville palladiane. Tutto bello, insomma. Ma noi, mi hanno chiesto, adesso dove andiamo a comprare le cose italiane?". Già, dov'è, per esempio, un polo fieristico aperto tutto l'anno dove acquistare il vino, le scarpe, la moda, l'artigianato? In Veneto un posto così non c'è. E Masello ha lanciato un'idea semplice che potrebbe rivoluzionare il modo di fare promozione turistica: "In Veneto abbiamo 250 mila aziende che stampano 500 milioni di copie di cataloghi industriali. Mettendo in questi cataloghi anche solo una scheda turistica sul territorio avremmo un potentissimo volano per il turismo". Così potente da mettere in secondo piano i 600 mila euro più Iva spesi dalla Regione ("una cifra ridicola" dice Masello, "più che dimezzata rispetto al passato") per organizzare "Buy Veneto 2012".
Seicentomila euro più Iva che produrranno 13 milioni e 800 mila euro di introiti per il turismo veneto, ha detto Mara Manente, direttore del Ciset, il Centro internazionale di studi sull'economia turistica, presentando l'analisi del suo gruppo di lavoro proprio sull'evento Buy Veneto. Dopo aver intervistato i partecipanti dell'edizione 2011, si scopre infatti che l'84% delle aziende turistiche ha migliorato il suo portafoglio clienti, il 58% ha concluso affari concreti (il 61% nel caso delle piccole aziende), il 60% ha differenziato la clientela, il 23 per cento ha allungato la stagione. E, dunque, per ogni euro speso ne entrano 23. Infine il dato forse più importante: i contratti conclusi grazie a "Buy Veneto" hanno fatto crescere il fatturato del 5-6%, che non è affatto poco.
Certo, il turismo oggi ha mille sfaccettature. A Venezia, per esempio, sta crescendo "in modo impressionante" il mercato degli affitti di case tra privati, ha raccontato Robert Piattelli, uno dei fondatori della "Borsa del turismo online" di Firenze, che ha anche analizzato i cambiamenti determinati dall'apertura di nuovi collegamenti aerei da parte delle compagnie low cost. Novità da tenere presenti quando si pianifica una strategia turistica.
Il turismo, infatti, è una partita che si gioca su più fronti, e quello televisivo rimane primario, anche in presenza dei nuovi media. Su questo tema il Gist ha portato l'esperienza del suo delegato triveneto, il giornalista della Rai Giovanni Stefani. I telegiornali possono promuovere efficacemente gli eventi locali, mentre alcuni programmi rappresentano un vero e proprio investimento per le località turistiche. Significativo il caso di "Linea verde", la storica trasmissione della domenica mattina su Rai Uno. Essere rappresentati in quello scenario ha un costo di produzione di alcune decine di migliaia di euro, ma il bacino di telespettatori, fra i 2 milioni e mezzo e i 3 milioni 800 mila, è un pubblico difficilmente raggiungibile con una campagna di stampa. E così per "Sereno Variabile", la trasmissione del sabato pomeriggio su Rai Due. Le località venete hanno scelto di investire anche su trasmissioni Mediaset, come per esempio "Ricette di famiglia". Tutto serve per creare un'immagine nuova, per far passare l'idea che una località sia sportiva piuttosto che familiare, sia una meta privilegiata per il benessere o per la gastronomia. Stefani ha citato gli effetti prodotti in Sicilia dalle fiction di "Montalbano" e in Alto Adige da "A un passo dal cielo": investimenti pesanti da parte delle amministrazioni locali e del mondo del turismo, ma cospicuo anche il ritorno, seppure calcolabile a spanne piuttosto che in maniera scientifica.
Anche il Veneto sta investendo in questo settore: a Venezia si girano le puntate del "Commissario Brunetti" per la tv tedesca, a Treviso il film tv "La tempesta" che porterà sulle reti Rai la storia di una piccola industria veneta. Ma questa regione, ha spiegato l'assessore al turismo Marino Finozzi, deve fare i conti con un taglio di oltre il 70 per cento delle risorse destinate alla promozione turistica. E quindi, che fare? Per Finozzi bisogna valutare nuovi mercati, sfruttare le tecnologie e aprire nuovi fronti, come quello avviato con il progetto "Veneto accessibile" dedicato ai 50 milioni di persone che in Europa hanno difficoltà a muoversi. E ancora, spingere sul turismo religioso "che ci sta dando risultati anche da paesi inaspettati", sul mercato cinese "in forte crescita in bassa stagione" e su quello dell'Est che "sta andando molto bene per la montagna d'inverno". Vedendo l'animazione di Buy Veneto e analizzando le risposte degli operatori, Finozzi ha concluso dicendo che "ci stiamo chiedendo se le fiere sono ancora utili" e se non sia il caso di privilegiare gli appuntamenti d'affari operativi.
Il seminario si è concluso con l'arrivederci al 2013. La collaborazione tra la Regione Veneto e i giornalisti del Gist continuerà, con lo scopo di analizzare i cambiamenti del settore turistico e di dare un contributo innovativo all'informazione del settore. Se, come dicevano gli antichi cinesi, "un viaggio di mille miglia deve cominciare con un solo passo", ebbene, il primo, piccolo passo l'abbiamo fatto.

 

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