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LA VALMARECCHIA


Testo di Riccardo Rolfini

 

"La VALMARECCHIA si è riempita di troppe case bianche: sembra una dentiera!". E' la valle di ANTONIO detto TONINO GUERRA, il poeta della Romagna che qui, a SANT'ARCANGELO, era nato 92 anni fa e qui è morto, nel marzo scorso, pochi giorni dopo la grande festa di compleanno organizzata dai suoi amici e compaesani proprio sotto le finestre di casa sua, in piazza Ganganelli, di fronte al palazzo comunale. Qui era stata allestita una grande torta con 12 spicchi e altrettante candeline, ognuna delle quali rappresentava un comune della Val Marecchia. I luoghi del Maestro saranno protagonisti ,dal 6 all'8 luglio, della "NOTTE ROSA" della Riviera riminese.
La VALMARECCHIA "che oggi assomiglia a una dentiera" secondo il suo sommo poeta appena scomparso, è un museo a cielo aperto stracolmo di espressioni poetiche del più grande sceneggiatore cinematografico italiano, premiato con l'Oscar per il film "Amarcord" e con il "David di Donatello alla carriera", due anni fa. Espressioni poetiche e invenzioni artistiche che si trovano da decenni negli arredamenti dell'osteria "La SANGIOVESA", in pieno centro a S. Arcangelo, dove Tonino, di ritorno da Roma e dai film di Antonioni, Fellini, De Sica, i fratelli Taviani, Rosi e Tarkowskij, incontrava gli amici e i ricordi dell'infanzia e della prima giovinezza, stroncata dai nazisti che lo imprigionarono in un lager ove, scriverà poi Tonino, "nel buio sono diventato un istrione".
La VALMARECCHIA è un sito storico, millenario e strategico, posto a pochi chilometri dall'Adriatico e da RIMINI. La capitale è SANT'ARCANGELO, attraversata dalla via Emilia che fu deviata dal percorso originario proprio per raggiungere la nuova città del ‘600, ampliatasi al posto del "castrum" romano. Ancor oggi, il viaggiatore si trova davanti alle due facce di questa bella cittadina: arroccato sull'ultimo colle prima di Rimini giungendo da Bologna, sta l'alto nocciolo del primo insediamento dominato poi dai Malatesta e nella cui Rocca si favoleggia essersi svolta la triste fine della Francesca da Rimini cantata da poeti e scrittori. La ravennate Francesca da Polenta, alla fine del 1200, era sposa di Gianciotto Malatesta ma anche, a causa di un libro galeotto, amante del di lui fratello, Paolo. La coppia, scoperta dal "cornuto" fu uccisa e celebrata per quasi un millennio, prima da Dante poi da altri poeti, commediografi, scrittori e teatranti.
Ma torniamo a Sant'Arcangelo, tutta da scoprire. Sotto il colle, si visitano le Grotte tufacee, ora utilizzate per la conservazione dei vini Albana e Sangiovese, e il vecchio "Sferisterio" usato per il gioco al bracciale. In centro, consigliabile la visita della Tintoria MARCHI, dove si stampa ancora, con la tecnica della ruggine, i tessuti decorati alla romagnola e dove è conservato anche il "mangano" (antica pressa) per lo stampaggio delle tele. S. Arcangelo fra Sette e Ottocento si arricchisce, in basso, di Piazza Ganganelli con i portici e il monumentale Arco dedicato a Papa Clemente XIV. Nella grande piazza si trovano tre elementi che ricordano il Poeta: la sede comunale, ove sono nate tante idee e progetti artistici romagnoli, la casa di Tonino Guerra, dove è morto nel marzo scorso, e la notissima osteria-tempio della tagliatella romagnola che prende il nome dalla piazza stessa. La cittadina è nota agli amanti della buona cucina, soprattutto quella romagnola, basata sulla "piadina", cui è stato dedicato da Tonino GUERRA il concorso "Lo Sposalizio della piadina", vinto quest'anno dall'Osteria "Gran Fritto" di Cesenatico.
La gastronomia marecchiese "esplode" nel giorno della sagra più romagnola dell'anno, la "Fira di bec" o cornuti, che anima la cittadina nei giorni di S. Martino, a novembre. Cucina, natura e cultura sono protagonisti anche della mostra "NEL MONDO DI TONINO GUERRA" allestita in centro, in via della Costa, presso l'antico Monte di Pietà. Dopo la morte del Poeta, la mostra, che doveva chiudere in maggio, è stata prorogata fino al 22 luglio, al pomeriggio. E, a proposito di gastronomia, il Poeta ha scritto, nella prefazione del prezioso libro di Silverio Cineri, "CUCINA POETICA" : "Ogni persona mangia l'infanzia: cioè tutto quello che faceva la mamma, tutto quello che lui ha mangiato da bambino sono le cose più buone del mondo, non perché lo siano realmente ma perché la cucina materna ...è come il primo amore: questo è il problema dell'infanzia".
La Val Marecchia, nota anche come "terra dei 160 mulini a ruota", perde la sua moderna fisionomia cementificata risalendo il fiume verso due monti storici: le tre cime della Repubblica di SAN MARINO e il roccione pauroso di SAN LEO. Non appare più come una "dentiera" ma ritorna allo stato naturale. Una pista ciclabile da Rimini costeggia il fiume che scende dai monti Carpegna e Fumaiolo, e l'escursionista incontra, sulla riva sinistra, i borghi di POGGIO BERNI e TORRIANA (con la "Fontana dei poeti" realizzata da Tonino Guerra), il Santuario della Madonna di SAIANO e il castello di MONTEBELLO. Dove è meglio arrivare e fermarsi di sera, per una buona cena e la passeggiata alla ricerca del fantasma di AZZURRINA, la sfortunata figlia del Signore del luogo che, nata albina, è stata sempre vista con sospetto, fino alla sua scomparsa, in una notte tempestosa. Sulla riva destra, la "dentiera" continua da S. Arcangelo fino a Villa VERUCCHIO e Verucchio, fino sotto ai tre monti sanmarinesi. Da qui il paesaggio è meno stravolto, e, fin oltre NOVAFELTRIA, è ricco di elementi poetici. Ci si incontrano le "Strade di Tonino Guerra", quella dei fiori e frutti dimenticati, dei cimiteri abbandonati, delle Madonne di campagna, e di alcune delle tante fontane progettate dal Poeta come " sposalizio di arte e natura.
Il Marecchia è ora quasi selvaggio e dopo SAN LEO, la strada che lo fiancheggia sale verso il MONTEFELTRO, in quella terra di confine passata di recente dalle Marche alla provincia di Rimini. Superata NOVAFELTRIA, eccoci, finalmente, a PENNABILLI, la seconda casa di Tonino Guerra, la "CASA dei MANDORLI", come lui la battezzò dedicandole addirittura l'ultimo suo libro, uscito in libreria pochi giorni prima della morte del Poeta.
"La casa dei mandorli", Minerva Edizioni, marzo 2012, a cura di Rita Giannini, la biografa ufficiale del Maestro, con immagini di Luciano Liuzzi e prefazione di Giancarlo Mazzucca.
Nella Casa, in romagnolo "chesa", come in tutta PENNABILLI, a 630 metri sul mare, lungo le pendici del monte CARPEGNA, Tonino ha vissuto gli ultimi vent'anni con la seconda moglie russa, l'amata LORA, e con il figlio ANDREA. Tutto parla di lui, dei suoi "Luoghi dell'anima" che hanno arricchito il paese con realizzazioni, allestimenti, iniziative ed opere, come il Museo a lui dedicato, che esce dall'idea di spazio chiuso per vivere degli incontri, delle discussioni e del lavoro della gente che qui vive ed arriva. Il "MONDO di TONINO GUERRA" è in via dei Fossi 4, tel. 0541 928846.
PENNABILLI, famosa per il suo festival degli "Artisti in piazza", è anche il paese europeo più proiettato nel futuro. Da oltre vent'anni è sede del Museo del calcolo, della matematica e dell'informatica, con una ricca "Softwareteca" collegata con il mondo. E' un "paese delle meraviglie", dove, come nel febbraio scorso, può capitare di incontrare per strada un lupacchiotto ferito e sfinito dalla lunga nevicata. Dove, a tutte le ore, si possono percorrere le "Strade del Poeta", fra le sue fontane, i suoi cimiteri e chiese abbandonati, le sue Madonne ed i fiori antichi e frutti dimenticati., i musei dedicati alla natura dell'Ente parco Sasso Simone e Simoncello o i Diorami colorati di tutti gli animali del Parco. Entro l'estate, infine, sarà realizzata l'ultima idea del Maestro, le "ZATTERE di MEZZANOTTE" dedicate all'estate della Riviera vista da Tonino Guerra, un idea con la luna, il mare, la musica e le poesie anti-rumori.

 

 

INFO
PORTALE TURISTICO di NOVAFELTRIA: lavalmarecchia.it, lab@id-lab.it, tel. 0541 9222095.
PRO LOCO 0541 923605, COMUNE 0541 356111
Per percorrere "LE STRADE DI TONINO", dedicate ai frutti dimenticati, alle chiese rupestri, ai cimiteri di campagna, alle fontane, e via dicendo, INFO: ASSOCIAZIONE E FONDAZIONE TONINO GUERRA, PENNABILLI: 0541 928846; www.toninoguerra.org e associazionetoninoguerra.gmail.com.


Articolo pubblicato nel numero di maggio di "TURISMO all'aria aperta"

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