Aarhus, la più giovane città danese, tra design, cucina bio ed eco shopping
Testo e foto di Matilde Depoli Se il cielo d'Irlanda è un enorme cappello di pioggia, come canta la Mannoia nell'omonima canzone, quello di Danimarca è un gregge al pascolo. Il vento è il pastore che dirige le nuvole di panna lungo la linea dell'orizzonte, mentre all'improvviso qualche capricciosa divinità nordica ingiunge al sole di risvegliare i colori della campagna dal grigio torpore autunnale. Giungendo ad Aarhus, la seconda città dello Jutland, si avverte all'istante la freschezza e la pulizia dell'aria danese. Merito sicuramente dell'educazione della popolazione, che preferisce di gran lunga pedalare che guidare, e dell'attenzione dedicata all'ambiente. Passeggiando per le vie caratteristiche del centro o lungo i viali alberati più periferici si affiancano piste ciclabili efficienti e sicure ovunque, adatte per ogni età, e, osservando la campagna in una gita fuori città, si scorgono tecnologie ecologiche all'avanguardia, come le famose pale eoliche. Anche l'uso del riciclaggio è diventato una moda divertente: le innovative stiliste Anne Willer Kold ed Helen Leegaard, nel loro atelier in Badstuegade, disegnano e producono le GrünBag, coloratissime borse ricavate dalla plastica di scarto. Quest'anno in particolare, l'atmosfera di Aarhus è resa ancora più frizzante dalla ricorrenza del centenario dell'Expo del 1909. Per l'occasione la giovane cittadina propone una serie di mostre, conferenze e luoghi d'incontro tra culture diverse per cercare di migliorare e, se possibile, sradicare, le ‘'cattive abitudini'' della vita moderna, troppo inquinata e frenetica (www.dialog09.dk). Tutto ciò non solo da un punto di vista ecologico, perché anche i ritmi e le abitudini alimentari devono alleggerirsi: bando ai fast food e via libera a rivisitazione di ricette tradizionali in chiave light. Questa è la regola d'oro di tutta la ristorazione cittadina, dall'alta cucina del Nordisk Spisehus (www.nordiskspisehus.dk), dove il salmone viene affumicato in diretta, agli esclusivi succhi di frutta biologici venduti nei migliori bar del centro. Per quanto riguarda il dessert, imperdibile il fantastico chocolate sushi di Summerbird, la cioccolateria più in del quartiere latino. Questo è l'angolo delle casette basse dai classici mattoni rossi, dei pub e delle birrerie più frequentati dai ragazzi, del design, della moda e dell'artigianato per tutti i gusti. Per lo shopping più esclusivo e made in Denmark si può passare, infatti, dallo stile nordico minimalista del Trip Trap Træstudie alle ceramiche tradizionali di Marco Friis. Ma Aarhus offre di più anche a livello di emozoni. Un vero viaggio nel passato si compie a Den Gamle by (www.dengamleby.dk): il borgo vecchio e il primo museo open-air di storia e cultura urbana del mondo. Accolti da personaggi in costume ottocentesco, si sbircia tra casette e botteghe originali, rimosse dal centro città e ricostruite fedelmente nel 1914 con arredi, tessuti e oggetti dell'epoca. I vecchi tetti colorati ripropongono, quindi, l'atmosfera magica dell'antica Aarhus e delle sue tradizioni nordiche. Per una merenda stuzzicante la panetteria del villaggio offre specialità danesi cucinate con le ricette "della nonna". Il periodo migliore per visitare questa città è sicuramente quello che va da fine novembre a capodanno, quando Den Gamle by si trasforma in un luccicante mercatino di Natale che sembra uscire da una favola di Andersen. Raggiungere Aarhus è facile: RyanAir (www.ryanair.it ) vola direttamente a Billund da Bergamo, Pisa e Alghero i giorni dispari e dal 17 novembre anche da Roma Ciampino tre volte la settimana. Da qui è possibile prendere un pullman o un taxi (un'ora di strada). Per il weekend il Best Western Oasia (www.hoteloasia.dk) offre pernottamento da sabato a lunedì con prima colazione in camera doppia e cena il sabato sera presso il vicino rinomato Restaurant René a partire da circa 147 euro a persona. Per informazioni: www.visitdenmark.com, tel. 02/874803
|