Mar Rosso: il mondo sommerso della baia di Abu Dabbab e le sue meravigliose creature. Dalla bellezza della barriera corallina di Mars Alam alla magia di Luxor
Testo e foto di Maurizio Pavani
In questo periodo, inizia il tormentone vacanza; pur breve ma che vacanza sia! Allora sorge il dilemma e dopo lungo dibattito (la querelle era tra Egitto e Kenia), si decide per il Mar Rosso, località Mars Alam, baia di Abu Dabbab. La scelta tiene conto di alcuni fattori imprescindibili: il mese ideale (verso fine aprile quando in Egitto inizia la primavera con una temperatura compresa tra i 28 e 30 gradi un caldo secco salutare con gradevole brezza che spira dal mare); solo 8 giorni a disposizione; la relativa distanza da Milano (copribile con circa 4 ore di volo); le bellezze della barriera corallina (ideale per fare snorkeling) con le sue meravigliose creature; il decoro logistico della struttura d'appoggio (Columbus Club)e soprattutto un preventivo di spesa davvero abbordabile con circa 420 euro a pax per una settimana in camera doppia con formula All inclusive/soft comprensiva di trasferimenti da e per l'aeroporto e una giornata dedicata all'escursione al tempio di Luxor e alla Valle dei Re con annesse tombe e i due Colossi di Memnone. Il viaggio: ritrovo all'alba a Milano MXP con volo Livingston delle ore 6.00 e rotta verso l'aeroporto internazionale di Mars Alam. L'aeroporto regala la sua prima suggestiva immagine: completamente immerso nel deserto, in mezzo al niente, deriva del nulla così affascinante e distante anni luce dal caos della metropoli che solo poche ore prima avevamo lasciato in fondo ai nostri pensieri. Il transfer dura circa trenta minuti e ben presto la baia di Abu Dabbab offre le sfumature azzurro vermiglio delle sue acque lambite da una lunga striscia bianca dalla quale spicca l'acceso diretto alla barriera corallina che proprio dall'arenile inizia e si estende su entrambi i lati a formare e chiudere il semicerchio delle meraviglie marine fra le quali spiccano la miriade di pesci di ogni tipo vestiti da incredibili e coloratissime livree: c'è il pesce pagliaccio, il farfalla, il napoleone ... insomma l'acquario dei sogni, ora lì spalancato davanti ai nostri occhi rapiti. Ecco il Mar Rosso: 200km di barriera ricco di mille e più specie di pesci, uno dei mari con la più alta biodiversità marina al mondo dove il reef consente di fare snorkelling esplorando in apnea semplicemente con muta, pinne, maschera e boccaglio. Anche i colori delle formazioni madrepore sono molteplici: dal rosso al giallo e al rosa, dal verde al viola, al bruno e all'azzurro. Altri organismi concorrono alla scenografia del reef e non potendo raccontarvi di tutte queste star indiscusse, accennerò delle più appariscenti e simpatiche ma anche di quelle pericolosissime nella loro pur bellissima livrea. Alcune si lasciano ammirare spesso, altre come la stupenda cernia rossa, le tartarughe marine e il mitico dugongo sono più riservate e non sempre s'incontrano a ogni snorkelling. In ogni caso tutte danno emozione come le meduse che a quella latitudine, stranamente non sono pericolose e urticanti e si possono persino prendere in mano. La cernia dei coralli è una varietà tipica della barriera; assomiglia a un grande fungo col grande cappello rosso e i puntini bianchi. I pesci angelo sono fra i più rappresentativi della barriera con le loro bellissime e vivaci colorazioni in continuo mutamento. Il pesce Napoleone, così chiamato per quel buffo bozzo sulla testa simile al copricapo dell'imperatore, si presenta goffo ma simpatico. Il pesce scorpione e il pesce pietra sono invece da evitare e da evidenziare in rosso sul libretto dell'attenzione. Questi insidiosi e pericolosissimi scorpenidi dall'aspetto a volte leggiadro, sono solitari, diurni e notturni e si scorgono nuotare nel reef da veri padroni. Hanno spine velenosissime sulla pinna dorsale e si mimetizzano fortemente adagiandosi sulle formazioni coralline, perfettamente immobili in attesa della preda. Il pesce Farfalla è invece leggiadro e nuota nel reef anche a pelo d'acqua. Sono i più colorati e tipici pesci della barriera. Le tartarughe marine, il dugongo e il pesce pagliaccio meritano un posto d'onore sul podio delle meraviglie della natura marina. Le escursioni: per quanto riguarda le escursioni, se decidete di andarvi, vi consiglio di farne poche e soprattutto mirate poiché sono abbastanza care e spesso c'è il problema delle infrastrutture di collegamento, scarse e poco illuminate con asfalto scadente aggravato dalla spericolata guida degli egiziani in preda a un perenne "fast and furious" dal momento che alla guida di camion fumosi e supplicanti manutenzione, tendono a gareggiare fra loro non conoscendo cosa sia la precedenza. Anche guidare con i fari spenti di notte (forse per vedere se poi è così difficile morire) per loro è normalità. Il jeep-safari è interessante perché quando scende la sera è bellissimo aspettare il tramonto nel deserto, magari con cena tipica nella grande tenda dei beduini con tanto karkadè. Luxor e La Valle dei Re: uno spettacolo nello spettacolo ma con sveglia alle quattro del mattino e quattro ore di bus (velocità max 60 km/h ma con aria condizionata); un tormentone di circa 400km con solo una sosta a uno sgangherato grill il cui bar è ben preso d'assalto. Tuttavia, alla vista delle prime oasi del Nilo, si comprende perché vale la pena soffrire un po'. Luxor è infatti situata lungo le rive del Nilo, a sud del Cairo. Si presenta come centro importante dal punto di vista archeologico con i templi di Luxor e Karnak e con i vicini siti della Valle dei Re e della Valle delle Regine(Hatshepsut/Deir el-Bahri). Luxor è situata dove sorgeva l'antica Tebe, capitale dell'Egitto al tempo del Medio Regno. La città (caldissima con temperature che anche in primavera toccano i 40°) è anche luogo di partenza di crociere sul Nilo. A nord est di Luxor c'è un grande deserto arido, per fortuna riabilitato dalle meraviglie archeologiche che da sempre sono il motore dello sviluppo turistico di questo paese. Ma Luxor è anche il regno del Faraone Ramses II dove ogni angolo e pietra regala alla vista dei turisti monumenti omaggio alle sue gesta. Nel Tempio, davanti al colonnato vi è infatti un enorme pilone a lui stesso dedicato in cui vi è scolpita la rappresentazione della battaglia di Qadesh. Luxor è anche famosa per la vicina Valle dei Re, situata sulla sponda del Nilo dove vi sono i siti archeologici di Hatshepsut/Deir el Bahari, Assassif, Ramesseo, Medinet Habu, Malpata, Deir el Medinah e il complesso dei Colossi di Memnone. A nord della città, andando verso Karnak si possono visitare il Tempio di Mantu, il Tempio di Mut e quello di Ammone. Quest'ultimo è a dir poco stupefacente e si trova proprio al centro del complesso monumentale di Karnak. I Colossi di Memnone (el-Colossat o es-Salamat) sono due enormi statue di pietra alte quasi 20 mt, costruite circa 3500 anni fa. Chiamate anche "Le statue gemelle", esse rappresentano Amenhotep III in posizione seduta con le mani sulle ginocchia e lo sguardo rivolto a est, verso il fiume e il sole nascente. La loro funzione sacra era di stare a guardia dell'entrata del tempio funebre di Amenhotep . Una leggenda narra uno dei Colossi, all'alba emetteva strani suoni (causati dal riscaldamento della roccia) che dagli antichi erano interpretati come il saluto dell'eroe alla madre Eos, dea dell'aurora. Tutte le opere egizie avevano un fine principale: quello dell'eternità. Esserci ancora; ritornare: è quello che faremo di nuovo.
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