Testo di Grazia Paganuzzi
In passato era sicuramente un borgo di marinai, ma ha conservato le sue antiche caratteristiche: Riva Ligure. Piccola, attraversata da un unico carrugio(viuzza ligure) con le case a ponte, si affaccia sulla riviera di palme e la spiaggia, scogli e sabbia. Si incontra poco dopo Imperia, graziosa e animata: sembra un piccolo ninnolo.
E'delizioso addentrarsi nella viuzza, via Nino Bixio, all'ombra delle vecchie case, a cui si accede attraverso alte e lunghe scale interne: sono le vere tradizionali case liguri, che si affacciano sull'azzurro del mare e il porticciolo con balconcini e terrazze ricoperti di verde.
Tra le case è incastonata la chiesa dell'Oratorio di S.Giovanni del XVII°sec., in stile barocco, in cui si distingue già dall'esterno un lu-minoso crocifisso sull'Altare Maggiore. Affrescate sui muri si riconoscono alcune scene della vita di Gesù e diverse interessanti opere pittoriche del 1600. La via è divisa a metà da piazza Matteotti, deliziosa piazzetta su cui si affacciano localini e botteghe, ma soprattutto la Parrocchiale di S.Maurizio dalla facciata stuccata del 1700 e l'interno in stile barocco. Le case, ristrutturate, sono conservate secondo lo stile locale e l'antica tradizione architettonica,tinte di un intenso rosa pesca, che fa pensare ai frutti della stagione. Non manca naturalmente la possibiltà di assaggiare le specialità liguri tra cui l'immancabile focaccia, le saporite torte alle verdure o la farinata...
In uno dei diversi ristorantini sul mare si possono gustare le buonis-sine trofie o trenette al pesto, o pesce in tutte le sue varietà....
Le sere sono animate da spettacoli e mercatini artigianali che pro-seguono, interrotti solo dalla passeggiata sul lungomare, nel vicino borgo di Santo Stefano: solo un po' più grande, è caratterizzato anch'esso da arcate e case dalle facciate dipinte che si affacciano sul carrugio e sulla spiaggia. La Parrocchiale di S.Stefano, in stile romanico, è considerata unica per la sua forma. Sul lato orientale del borgo si trova la Marina degli Aregai, uno dei porti turistici tra i più moderni e funzionali della Riviera di Ponente, con 980 postazioni per le imbarcazioni.
Proseguendo per Imperia, dopo Diano Marina, si incontro un antico gioiello, Cervo, piccolo borgo medioevale arroccato sulla collina, al di sopra dell'azzurra immensità del mare. Antichi palazzi rinascimentali, la piazzetta su cui si affaccia la Parrocchiale di S.Giovanni del XVII° sec., botteghe artigianali , e vecchie case che raccontano storia, arte, poesie...: "Io son l'ulivo, non mi lamento, son lento a crescere, ma son contento. Io son l'ulivo, sotto di me ho visto piangere il Re dei Re... Io so' l'ulivo, son per la pace, le foglie argentee, legno tenace..." . La sera invece risuonano le note eterne della musica, grazie al Festival Internazionale di Musica da Camera che qui si tiene ogni anno. La piazzetta, di fronte al muretto su cui visitatori e turisti vengono a trovare riposo, si affaccia sull'immensità del mare.
La storia di Cervo comincia dal Castello, che si raggiunge lungo vi-coli e scalette, in cima al paese. La fortezza originaria è composta da una torre quadrata che fu costruita sulla viva roccia in " conci squadrati". Fu edificata verso la fine del XII° sec.da Bonifacio I° , marchese di Clavesana, ma dal 1600 cominciò ad essere utilizzata per uso militare e religioso; infatti al suo interno fu fatta costruire la chiesa di S.Caterina di Alessandria. Solo nel 1700 divenne un edifi-cio ad uso civile , che ospitò l'"hospital", esistente nel borgo dal lontano 1330: era stato fondato dai Cavalieri di Rodi nel periodo del feudo francese a loro appartenuto.Oggi ospita il Museo Etnologico e l'Ufficio Turistico. Al suo interno si possono individuare l'affresco di S.Caterina d'Alessandria e lo stemma dei marchesi di Clavesana.
Il lato nord del castello viene prolungato dalle antiche mura che cir-condano ancora il paese ad est e ad ovest, verso il mare.
Di fianco in un portico sono rappresentati su un lato la storia di Cervo: una riproduzione di un disegno di Dino Durante con due velieri di pescatori illuminati dalla stella polare, la piantina di Cervo e i principali monumenti e palazzi del borgo, mentre sull'altro lato si trova un murale che raffigura S.Giorgio che sconfigge il Drago. Il suo culto venne introdotto dai marinai di Cervo all'epoca delle Crociate. L'opera, del 1900, fu donata al Comune di Cervo dal pittore Adalberto Campagnoli, che era stato contemporaneo e amico di Henry Matisse, Felice Casorati, Carlo Carrà-. Tra questi egli introdusse la sua personale qualità espressiva ed un gusto del colore particolarmente raffinato. Egli fa parte, insieme al figlio, di un gruppo di pittori prevalentemente torinesi, che nella seconda metà del ‘900, decisero di venire a vivere a Cervo , per trovarne ispirazione per le loro opere, compreso Casorati. A Cervo il tempo si è fermato: attraversando isuoi vicoli sorprendono gli scorci improvvisi di volte e antichi loggiati, incorniciati di piante fiorite, palazzi seicenteschi, sottopassaggi che collegano i vicoli a ciottolato... Una nicchia che ospita una statuetta della Madonna abbraccia la piazzetta e il paesino: sotto, una breve poesia scritta dagli antichi marinai ne chiede la materna protezione durante le improvvise tempeste in mare.
Antiche sono anche le tradizioni artigianali come rivelano le vecchie botteghe: quella di "Papà Geppetto", ad es., ospita tutti gli oggetti in legno, dalle marionette dipinte a mano agli strumenti da cucina, mentre nell'antico Oratorio di S.Caterina sono esposti dipinti con-temporanei....
Così a Cervo lo spirito parla di continuo attraverso la creatività umana e, non ultima, la musica le cui note sorvolano gli ulivi, gli oleandri e si confondono col profumo del mare, perdendosi nell'immenso dell'azzurro...