11/03/2013 13:43:24 | |
La crisi dell'Eurozona rallenta la crescita dei prezzi degli hotel nel 2012 | |
Secondo l'Hotel Price Index di Hotels.com
Tre regioni si sono distinte in particolar modo: i Caraibi, che hanno visto una crescita del 6%, il Nord America che, con una delle migliori performance degli ultimi anni, ha fatto registrare un aumento dei prezzi del 5%, e l'area del Pacifico (+4%). I prezzi in Asia sono saliti del 2%, in America Latina dell'1%, mentre in Europa e Medio Oriente hanno subito un leggero calo. Lanciato nel 2004, l'HPI di Hotels.com considera i prezzi effettivamente pagati dai viaggiatori per le camere d'hotel in tutto il mondo. L'indice del 2012 si è assestato a quota 107, ben 10 punti in meno rispetto al picco di 117 fatto registrare nel 2007 e poco sopra al livello del 2005 (106). David Roche, Presidente di Global Lodging Group per Expedia Inc, commenta: "Il mercato alberghiero europeo non è immune ai problemi economici di quest'area e non è riuscito a tenere il passo della ripresa verificatasi a livello globale nel 2012. Nonostante il generale aumento dei prezzi, i soggiorni in hotel continuano però ad essere convenienti per i viaggiatori, con tariffe ben lontane dai picchi fatti registrare cinque anni fa." La crisi dell'Eurozona non ha avuto un impatto soltanto sul livello dei prezzi in quest'area, ma ha avuto ricadute anche sui piani dei viaggiatori, a causa dell'effetto domino dovuto all'insicurezza finanziaria. Nei Caraibi, il trend delle vacanze all-inclusive ha spinto i prezzi al rialzo. Gli USA hanno visto un grande flusso di viaggiatori internazionali nel 2012, che ha comportato per gli albergatori una minore necessità di praticare sconti. Nell'area del Pacifico, il boom minerario in Australia e la forza del Dollaro australiano hanno contribuito a mantenere elevate le tariffe degli hotel nelle città, ma hanno forse creato qualche difficoltà per destinazioni che dipendono dalla domanda interna. In America Latina si è assistito ad un prolungato periodo di crescita dei prezzi, cominciato qualche anno fa, dovuto principalmente alle economie in crescita di due mercati chiave come il Brasile e il Messico. In Asia, un insieme di eventi ha causato aumenti e diminuzioni dei prezzi nelle diverse aree della regione, come ad esempio la pressione per un ribasso dei prezzi in India in seguito al forte calo della Rupia, le fluttuazioni della domanda nel settore viaggi causate della delicata situazione politica intorno alle isole del Mar Cinese orientale, e i rialzi dei prezzi in Giappone e in Tailandia rispetto al 2011, anno in cui il primo è stato colpito dello tsunami e dal disastro nucleare e il secondo dalle alluvioni. La continua crescita del numero di viaggiatori internazionali cinesi ha inoltre aiutato ad aumentare il tasso di occupazione degli hotel, mentre l'espansione delle compagnie aeree low cost ha contribuito ad incrementare le possibilità di viaggio. "Ci aspettiamo un nuovo aumento del turismo internazionale nel 2013" sostiene David Roche. "Il settore alberghiero si sta sempre di più focalizzando verso est, dove la percentuale di incremento dei prezzi è più alta, e le nuove infrastrutture stanno aiutando a dare il via a nuovi modelli di viaggio. Nella regione dell'Asia Pacifico sono state costruite nel 2012 il doppio delle nuove stanze costruite in Europa e per il 2013 verranno create qui il 40% delle nuove strutture del mondo. Le tariffe qui stanno crescendo, ma la regione offre comunque ai viaggiatori ottime opportunità di fare affari, con prezzi tra i più bassi del mondo."
Referenze: Hotels.com Per ulteriori informazioni: |
|