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  04/05/2011 11:45:34
  BOLDINI E LA BELLE EPOQUE
 


Testo di Grazia Paganuzzi

 

A Villa Olmo a Como è di scena Boldini: 110 opere di cui 60 dei più notevoli capolavori del maestro di Ferrara e degli artisti di fine Ottocento a lui strettamente legati: Giuseppe De Nittis, particolarmente raffinato,Federico Zandomeneghi,,vicino all'Impressionismo francese, e Vittorio Corcos.

 


Siamo davanti alla testimonianza di un'epoca, la Belle Epoque, dove era di scena la bellezza,ovvero l'arte, la femminilità, l'eleganza,la raffinatezza, la cultura.
Il "teatro" è una Parigi rimasta nei memoriali per aver dettato legge sull'arte, la cultura e finanche la moda e lo stile all'Europa intera.
Se una stoffa o un abito venivano da Parigi erano certo dei più pregiati e alla moda...
Parigi però raccoglieva anche il meglio degli artisti, letterati,poeti...lo rivelano anche i quadri, come quello del salotto della principessa Matilde, che si circondava appunto dell'elite della cultura del tempo.
Ecco allora riflettersi questo gusto che fondeva la bellezza con"l'esprit", l'anima,nei profili seri e affilati e negli sguardi profondi delle donne di Boldini, nei portamenti eleganti e fieri di chi è consapevole del proprio valore, che dipende da se stessi, e non più solo da chi si ha vicino: tanto era cambiata la donna di fine ottocento dell'Alta Borghesia rispetto alle sue nonne, sia pure del medesimo livello sociale, borghesi o aristocratiche che fossero...Gli abiti raffinati che privilegiavano spesso il nero, stringevano la vita sottile, mettendo in risalto con estrema eleganza le linee femminili, mentre i capelli raccolti sul capo scoprivano il collo e le spalle candidi...Lo sguardo poteva essere assorto, come quello di "Berthe, che legge una dedica sul fondo di un ventaglio",eterea e sottile, o consapevole e fiero, come quello di una grande cantante o ballerina...,sempre splendide nei toni raffinati e nell''altera fierezza, o negli accenti seduttivi...I guanti, nelle signore lunghi fino al gomito, si ritrovano persino in una deliziosa bambina, che con una cuffietta in pizzo da cui spuntano soffici boccoli, e la mantellina profilata di pelo, gioca con terra e secchielli...Certo il mondo delle donne di Boldini,come quelle di de Nittis, che riprende spesso l'ambiente delle corse,o di Coros, è un mondo privilegiato, che si potevano permettere poche nobili raffinate signore,eleganti donne colte, che conoscevano a memoria i versi di poesie di Flaubert, che potevano alimentare il proprio spirito di letture,Moliere,Victor Hugo, ma anche i grandi della letteratura russa come Tolstoj e Dostojevskj, così come delle relazioni con gli autori, del teatro, della musica. Boldini stesso, ferrarese, amava molto la musica italiana, in particolare Verdi. Erano tempi,questi, di ideali elevati, di amor di patria, che si fondevano con la passione vera e propria per la vita. Ecco cosa traspare dalle donne di fine Ottocento...La visuale della donna socialmente "debole", che viveva all'ombra degli uomini, sbiadisce fino a scomparire per dare viva luce ad una figura femminile nuova, con una ben diversa maturità personale e sociale. E questo sarebbe stato solo l'anticipo del futuro...! Eppure, a guardarle bene, a volte, verrebbe voglia di tornare indietro...
La mostra durerà fino al 24 luglio 2011.

 

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