Un'oasi di benessere sulle coste israeliane del Mar Morto dove il fango, l'acqua e l'aria danno vita alla più grande spa naturale del mondo.
testo e foto di Elena Pizzetti
Un tempo chiamato Mar di Sale, il Mar Morto a quota -416 metri rispetto al livello del mare è la depressione più estesa del pianeta, un concentrato benefico di sali, ossigeno, raggi solari. Dista solo un'ora e mezza di auto dall'aeroporto internazionale di Ben Gurion a Tel Aviv e un'ora da Gerusalemme. Arrivarci è come compiere un viaggio nel tempo tra le rocce rosse del Deserto della Giudea che degradano imponenti fino all'acqua. Questo è il luogo dove Davide si nascose 3000 anni fa per sfuggire all'ira del Re Saul e dove gli antichi Esseni fondarono nelle caverne di Qumran una comunità che ha lasciato in eredità i famosi Rotoli del Mar Morto.Percorso per secoli da carovane lungo la Via delle Spezie, il deserto è ancora oggi popolato da beduini che conservano antichi riti della loro ospitalità come la cerimonia del caffè offerto nelle tradizionali tende di pelo di capra.
Dalla strada che si snoda tra le rocce scendendo verso la depressione il Mar Morto appare come un grande lago dall'intenso colore blu cobalto. Bagnarsi nelle sue acque significa entrare in una vera miniera di sale. L'acqua contiene 85 grammi di sali per litro (contro i 38 del Mediterraneo e i 35 dell'Oceano Atlantico) e 21 minerali differenti tra i quali magnesio che agisce come idratante, bromina, un antisettico naturale, potassio che aiuta la crescita e la rigenerazione cellulare, clorina, calcio, zinco e molti altri. L'acqua e i fanghi permettono di attivare un processo di esfoliazione e rimineralizzazione che si traduce in una pelle più liscia e luminosa mentre la ricerca medica e cosmetologia si sta concentrando sul potenziale anti-age.
Alle virtù dell'acqua si aggiungono a Newe Zohar, Ein Gedi e Ein Bokek tre sorgenti calde naturali ricche di minerali e zolfo, così oltre alle piscine di acqua salata le spa dispongono anche di quelle termali. L'aria è completamente priva di agenti inquinanti, con una saturazione di ossigeno del 6-8% superiore al livello del mare ed è ricca di numerosi minerali che evaporano dall'acqua tra i quali magnesio e bromo dagli effetti molto rilassanti. La depressione e la forte evaporazione costituiscono un filtro naturale che riduce l'aggressività dei raggi ultravioletti (ci sono 330 giorni di sole all'anno) rendendo più sicura l'esposizione al sole.
Tutto ciò offre la possibilità di vivere un'esperienza benessere che da sola somma i benefici di termalismo, talassoterapia, ossigenoterapia ed elioterapia. In un luogo dai risvolti naturalistici sorprendenti: l'Oasi di Ein Gedi, la seconda per grandezza dopo quella di Gerico, accoglie il visitatore come un vero e proprio giardino dell'Eden con una incredibile varietà di fiori, piante e profumi.Un tempo qui si coltivava il leggendario albero del balsamo (sostituito oggi da coltivazioni di datteri e mango) tanto bramato da Cleopatra, che i Romani utilizzavano per realizzare profumi seguendo formule segrete.
Nella riserva naturale di Ein Gedi è sorprendente trovarsi tra stambecchi che discendono il torrente incuranti della presenza umana mentre di fronte le montagne della Giordania si specchiano tranquille nelle acque del Mar Morto.
Per un soggiorno tra natura, benessere e suggestioni archeologiche il kibbutz di Ein Gedi offre un hotel-villaggio che dispone di abitazioni distinte in tre tipologie, immerse in un grande giardino botanico tropicale con oltre 800 specie provenienti da tutto il mondo tra cactus, palme, fiori, piante rare ed erbe profumate come maggiorana, basilico, citronella e menta. Dispone di una spa sul Mar Morto e di un centro benessere interno. La cucina è ottima: verdura e frutta biologiche, pane artigianale e piatti tipici dai delicati sapori mediorientali che possono essere assaporati nel ristorante a buffet o in quello à la carte.
L'altra possibilità, meno suggestiva e più tradizionale, è soggiornare a Ein Bokek a sud di Ein Gedi (25 minuti in auto) dove si può scegliere tra 14 hotel dotati di spa e piscine talasso e termali con elevati standard di comfort ed équipe mediche molto specializzate soprattutto per quanto riguarda le problematiche della pelle. In particolare per la psoriasi viene curata con ottimi risultati in centri specialistici grazie alle caratteristiche dell'acqua e del clima.
Masada tra mito e storia
E' un luogo magico, una specie di astronave che proviene dal passato sospesa sui rossi e gli ocra del deserto e sul blu del Mar Morto. La si raggiunge oltrepassando suggestivi strapiombi di roccia in una modernissima teleferica o a piedi lungo l'antica Salita del Serpente in circa 45-60 minuti. A circa 18 km a sud di Ein Ghedi e a 440 m sul livello del Mar Morto, Masada è l'incredibile fortezza oggi patrimonio universale dell'Unesco dove Erode il Grande (40-4 A.C.), che regnò sotto l'egidia dei Romani, costruì fortificazioni, torri e splendidi palazzi. Maestosa ed evocativa, sembra lo scheletro di una grande città abitata solo dal silenzio profondissimo del deserto e dai Tristram, uccellini neri così chiamati dal nome dell'ornitologo che li ha scoperti. Segni della magnificenza del passato sono le rovine delle Grandi Terme che costituivano parte integrante del Palazzo Nord di Erode.Costruite sul modello romano, con un cortile a tre navate per la ginnastica, spogliatoio, frigidario, tepidario, e calidario, avevano un doppio pavimento per far circolare l'aria calda riscaldata da una fornace esterna. Tra le varie attività termali c'era anche una specie di peeling ante litteram che consisteva nel cospargersi di terra e nel toglierla con pettini di ferro. L'acqua era rifornita da un complesso idraulico geniale articolato in dighe a blocco dei corsi d'acqua stagionali e in un complesso di pozzi scavati sul pendio nord-occidentale della fortezza.
Quando nel 70 dc Gerusalemme fu distrutta dai Romani, 967 persone scapparono e si rifugiarono a Masada che pochi anni prima era stata conquistata dai Sicarii una setta degli Zeloti determinata a lottare fino alla morte. Vi costruirono scuole, bagni rituali e sinagoghe. Dopo mesi di assedio i Romani riuscirono a costruire una rampa e a sfondare le mura. Gli Zeloti allora per non cadere in schiavitù decisero di uccidersi e ancora oggi i carristi dell'esercito dello Stato di Israele recitano tra queste maestose rovine simbolo dell'eroismo ebraico il loro giuramento: "Masada non cadrà una seconda volta".
Nella spa del Kibbutz
Cospargersi a volontà di preziosissimo fango e poi tuffarsi nelle acque più dense del pianeta dove si galleggia come turaccioli, terminando con un bagno termale sulfureo e un massaggio. Con grande semplicità e naturalezza. E' possibile nella spa del Kibbutz di Ein Gedi, dove le cabine fango sono sostituite da aree a cielo aperto attrezzate con grandi vasche ricolme di fango nero e docce di acqua salata. Fare un impacco diventa un'esperienza davvero divertente che lascia la pelle liscia e morbida come velluto. E, se si vuole giocare, è possibile anche immergersi completamente nelle vasche di fango tanta è l'abbondanza di questo prezioso elemento.
Formato da un deposito alluvionale che giace nei fondali da ben 5 milioni di anni, il fango nero del Mar Morto ha una composizione chimica simile a quella della sua acqua. L'elevato potere di assorbimento dell'argilla permette ai sali di nutrire la pelle in profondità restituendole splendore e vitalità. I minerali svolgono un'azione astringente sui pori restituendo un aspetto levigato mentre i microgranuli permettono una facile applicazione con un'azione stimolante, astringente, purificante e tonificante. L'applicazione "fai da te" riesce meglio se si è in compagnia: una volta cosparsi si aspetta al sole fino a quando il fango è seccato e si procede alla doccia o direttamente al bagno nel mare. D'obbligo una fotografia ma attenzione a non impiastrare la macchina. Diversamente da come si potrebbe pensare, il fango viene eliminato immediatamente dall'acqua e non macchia il costume.
Realizzata a 5 km dal kibbutz direttamente sul Mar Morto e collegata da una navetta, la spa dispone di piscine interne di acqua termale sulfurea. Prelevata a 25 metri di profondità, salendo verso la superficie, si arricchisce con i preziosi sali del Mar Morto: magnesio, calcio, sodio e potassio. Sgorga a 41C° e viene raffreddate a 38°C. Il risultato è un concentrato di benessere proposto in sei differenti piscine interne e una esterna. 15 minuti di bagno sciolgono le tensioni muscolari e rilassano. Una navetta porta i clienti sulla spiaggia privata che dista un chilometro dalla spa e una breve passeggiata su un pontile sospeso tra brillanti concrezioni di sale conduce al punto più basso della depressione: - 416 metri. Tra la spa e la spiaggia sono collocate le vasche con i fango da applicare all'aperto.
Vengono offerti massaggio svedese, riflessologia, massaggio al fango, hot stone therapy e durante l'weekend Thai Massage Shiatsu.
Il Kibbutz dispone anche di un centro benessere interno specializzato in ayurweda noto in tutta la regione che utilizza oli e piante medicinali coltivate direttamente nel giardino botanico. Si eseguono massaggi con olio di sesamo, trattamenti detossinanti Panchakarma, peeling ai sali e alle erbe, e c'è anche una Swedana, il bagno ayurwedico di calore e vapore aromatico.
Info: www.ein-gedi.co.il
Per ulteriori informazioni: www.israele-turismo.it
Elena Pizzetti