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  24/08/2009 10:57:01
  IRLANDA: IL PAESE DELL'ARCOBALENO
 

Testo di Marina Fracasso

 

Una volta giunti all'aeroporto di Dublino inizia l'avventura. Dublino si può definire una grande capitale "a mi¬sura d'uomo". Non ci sono grattacieli o imponenti palazzi che incutono soggezione. Le case, in stile vittoriano, dai portoni coloratissimi, anzi, hanno un tono intimo, quasi confidenziale. Si può fare shopping in O'Connell street, la via pedonale più elegante, visitare la più grande biblioteca del mondo al Trinity College, vagare senza meta per Temple Bar, il quartiere artistico dei giovani, o entrare, in punta dei piedi per non disturbare, nella casa di Joyce o di Shaw. Sempre e dovunque l'atmosfera è piacevolmente familiare.
La definizione "isola verde" riferita all'Irlanda è assolutamente riduttiva. E' vero, infatti, che il verde dei paesaggi irlandesi è talmente intenso e differente da quello di qualsiasi altro posto del mondo, da sembrare quasi innaturale. Ma è al¬trettanto vero che, questa terra di antica magia, oltre al famoso verde, racchiude in se tutti i co¬lori dell'arcobaleno. Vagando per le strade d'Ir¬landa, piccole e poco trafficate, non è difficile trovarsi improvvisamente immersi nel viola di una sterminata prateria d'erica, lasciarsi avvolgere dall'indaco del mare e dall'azzurro del cielo, perdersi nel giallo intenso di una distesa di gi¬nestre o nel rosso cupo di un campo di papaveri o lasciarsi inebriare dal caldo arancio-ambrato di un bicchiere di Irish Mist, un whiskey profumato di erbe e di miele. Tutti i colori dell'iride si ritrovano anche nei tweed, tessuti a mano e nelle case dei villaggi, quasi a sfatare il pregiudizio dei paesi nordici, grigi e cupi.
Molte sono le zone da poter visitare, l'attrezza¬tura turistica è efficiente e l'accoglienza calo¬rosa. Gli irlandesi sono di indole allegra, aperta e ospitale. Disponibilissimi, se in¬terrogati, a rispondere alle domande dei turisti, non esitano ad offrirsi come guida o ad invitarti a casa a pranzo e a farti sentire come un vec¬chio amico di famiglia.
Non mancano buoni ristoranti e piccole trat¬torie, dove poter gustare i salmoni, le aragoste, le de¬liziose grigliate di carni, grandi alberghi ele¬ganti e raffinati, magari nel bel mezzo di un campo da golf (il golf è lo sport nazionale irlan¬dese), prestigiosi castelli, con maggiordomi e fantasmi annessi, cottages, con il tipico tetto di paglia, che possono essere affittati, oppure case private (bed & breakfast) dove trovare un allog¬gio pulito e decoroso, una colazione da leccarsi i baffi e le cure riservate, un tempo, agli ospiti di riguardo, con una spesa di poche decine di euro. C'è ogni possibilità, per tutti i gusti e tutte le tasche.
Scegliere un itinerario preciso, in Irlanda, può essere difficile perché tutte le regione dell'i¬sola racchiudono incantevoli paesaggi, antiche storie da raccontare e magiche suggestioni. Intorno a Dublino, sulle colline di Kildare, o scendendo a sud, nella contea di Kilkenny, si pos¬sono visitare i centri ippici più famosi del mondo, fare lunghe passeggiate a cavallo, vedere antichi monasteri e alloggiare, magari, in storici manieri.
L'Irlanda, da Est a Ovest e da Nord a Sud, è at¬traversata da una fitta rete di canali navigabili che si possono percorrere a bordo di comode house boat(case naviganti) dove si può anche dormire.
La costa, a Ovest, dalla regione del Donegal, la più a Nord, a quella del Kerry, è selvaggia: spiagge sconfinate si stagliano nette ai piedi di alte scogliere. Non sono certo località balneari da "vita mondana di spiaggia"; ma il mare sembra raccontare, a chi sa ascoltarlo, nuove e, allo stesso tempo, antiche storie che si perdono nello sciabordio delle onde.
La musica è un elemento integrante della vita ir¬landese. Non c'è paese dove non esiste un pub, una sorta di punto di incontro aperto a tutti, sia agli abitanti del paese che alla gente di passag¬gio. Alla sera ci si può incontrare, intorno al caminetto dove brucia la torba che lascia, nell'a¬ria, un profumo acre e pregnante e, senza distin¬zione di classe, di età o di sesso, di fronte a una pinta di Guinnes o a un buon bicchiere di whi¬skey torbato, si ascolta e si fa musica, risco¬prendo il piacere semplice dello stare insieme.
La cucina irlandese ha il sapore delle "cose di una volta". Il pane, fatto in casa, spalmato con un burro giallo, giallo di cui, da noi, si è perso il ricordo, può competere tranquillamente con un piatto da raffinati gourmet e le caramelle "mou", come quelle che faceva la nonna sulla spianata di marmo del tavolo in cucina, per premiare i bambini buoni, sono un vero e proprio attentato alla linea ma rimettono in pace con il mondo. Non si può non assaggiare, almeno una volta, ma credo anche di più, l'irish breakfast, uova, pancetta, salsiccia, cereali, sodabread (il famoso pane di cui sopra), marmellate fatte in casa, yogourt, scones (panini dolci) e quant'altro può invogliare a iniziare di¬gnitosamente la giornata. Le specialità da provare sono: il salmone, fresco o affumicato; lo stufato con le patate, le carni succulente e gustose, cotte alla gri¬glia o al forno e servite con di¬verse verdure; le ostiche, le aragoste e le chele di granchio del Donegal; le arringhe in salamoia; scampi e gamberi cucinati in ogni modo; grigliate miste di carne e di pesce
In sintesi ogni angolo d'Irlanda ha un suo fascino del tutto speciale che non posso svelarvi ma che, sono sicura, scoprirete voi stessi.
E' difficile, in poche righe, descrivere un paese. Forse l'essenza dell'Irlanda si può riassumere in un unico aggettivo: è penetrante. Chi riesce a comprenderla e si lascia travolgere dal suo fa¬scino, se ne innamora.

 

COME ARRIVARCI
Per recarsi in Irlanda non è necessario il passa¬porto, basta essere muniti di carta d'identità e della carta verde internazio¬nale d'assicurazione per l'auto. Se avete a disposizione molto tempo e un discreto spirito di adattamento, potete semplicemente mon¬tare in macchina (o, se siete particolarmente atle¬tici, inforcare la bicicletta), attraversare la Svizzera e la Francia, caricare armi e bagagli sul traghetto a Le Havre (21 ore di viaggio) o a Cherbourg (17 ore di traversata) e arrivare diret¬tamente a Rosslare, una cittadina a sud di Dublino. Onde evitare spiacevoli inconvenienti, ricordate che, in Irlanda, si guida a sinistra.
Chi, invece, deve fare i conti con tempi più stretti può viaggiare in aereo, con voli di linea che partono quotidianamente da Milano, o con voli speciali offerti da vari tour operator.

 

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