21/07/2009 12:25:51 | |
LIBIA: IL FESTIVAL DI GHADAMES | |
![]() LIBIA: IL FESTIVAL DI GHADAMES
L'oasi di Ghadames, una delle più belle e importanti di tutto il Sahara, sorge all'estremo lembo occidentale della Libia, quasi ai confini con Tunisia e Algeria. La sua bellezza deriva, oltre che dal florido palmeto a cui si devono i migliori datteri libici, alla peculiarità urbanistica della medina, la città vecchia divisa in sette quartieri ancora racchiusi dalle antiche mura di fango, ognuno autonomo con propri pozzi, piazze, mercati, moschee e madrase raccordati da un labirinto di stradine coperte e non, dove l'ombra e i percorsi tortuosi consentono la circolazione dell'aria fresca ma non quella della sabbia, e dalla singolarità delle sue case di fango, piene di nicchie e armadi a muro, scale incrociate, vetri colorati e specchi per moltiplicare i giochi di luce, con morbide linee armoniche e dipinti naif gialli, verdi e rossi sulla calce bianca, dove mancano i mobili perché si mangia e si dorme su tappeti e cuscini. Un capolavoro di ingegno per l'architettura e l'urbanistica. L'importanza si connette invece alla storia ed alla posizione geografica. Già attivo insediamento romano, e prima ancora garamantico, con il nome di Cydamus (nelle moschee più antiche si trovano colonne e capitelli romani e bizantini), divenne pian piano uno dei principali mercati, il maggiore per gli schiavi, e imprescindibile nodo carovaniero transahariano, prima oasi per quanti dovevano affrontare verso sud le infuocate sabbie del deserto e l'ultima per quanti puntavano ai porti del Mediterraneo, avanti di affrontare le montagne berbere del Jebel Nafusa. Le sue carovane si spingevano ovunque, dal Magreb al Sahara e all'Africa nera, dal Cairo a Timbuctu. Dall'oasi, già prospera per la produzione agricola e l'allevamento grazie alle sue inesauribili riserve idriche, passava ogni genere di mercanzia, contribuendo ad arricchire una classe di mercanti e di carovanieri, mentre l'abbondanza di materie prime contribuì a forgiare provetti artigiani. La città era cosmopolita: arabi, berberi, tuareg e schiavi neri, oltre a commercianti provenienti da ogni dove. Poi nel secolo scorso l'abolizione della schiavitù, l'avvento della motorizzazione e la fine del commercio transahariano ne decretarono il declino, interrotto si spera ora dal turismo. In occasione del Festival di Ghadames l' operatore milanese "I Viaggi di Maurizio Levi" (tel. 02 34 93 45 28, www.deserti-viaggilevi.it) propone un itinerario in Libia di 9 giorni con partenza da Roma il 13 ottobre 2009 con voli di linea Libyan Airlines, che oltre a Tripoli e Bengasi ed ai principali siti archeologici della Cirenaica e della Tripolitania (Qsar Libya, Cirene, Apollonia, Tolemaide, Sabrata e Leptis Magna) prevede una giornata nell'oasi. Pernottamenti in hotel 3-5 stelle con pensione completa, guida di lingua italiana, quote da 1.880 euro. Viaggi Levi, specialista sulla destinazione a cui dedica un apposito catalogo, propone il medesimo nonché altri itinerari in Libia sulla costa e nel deserto di varia durata per tutto l'anno.
|
|