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LA SETTIMANA SANTA DI IGLESIAS: SACRALITÁ, SPIRITUALITÁ E MISTICISMO | |
![]() LA SETTIMANA SANTA DI IGLESIAS: SACRALITÁ, SPIRITUALITÁ E MISTICISMO
In tutta la Sardegna durante la Settimana Santa si svolgono solenni processioni e riti della Passione, ma le celebrazioni più suggestive sono sicuramente quelle di Iglesias. Dalla fine del Seicento i rituali Pasquali di Iglesias rievocano suggestive e coinvolgenti atmosfere legate alla cultura e alla tradizione spagnola, attraverso un potente rito collettivo denso di religiosità, misticismo e tradizione che vi incuriosirà per gli evidenti riferimenti iberici e vi affascinerà per la spiritualità devota della popolazione. Con il volto coperto da un cappuccio molto ampio, una tunica di tela bianca lunga fino ai piedi, ornata da volant e da fiocchi neri, secondo un complesso rituale di vestizione immutato dal XVII secolo, i Germani (dallo spagnolo Hermanos), nobili membri dell'Arciconfraternita del Santo Monte, sfilano per le strade e i vicoli della città vecchia insieme alle Confraternite del SS. Sacramento e di San Giuseppe. Le celebrazioni che durano un'intera settimana, hanno inizio con la processione dei Misteri il Martedì Santo: giovani fedeli chiamati "Baballottis", vestiti dei tradizionali abiti penitenziali, trasportano a spalla i Sette Simulacri raffiguranti gli episodi della Passione di Gesù: orto degli ulivi, cattura, flagellazione, Ecce Homo, salita al calvario, Crocifissione, Addolorata. Il primo di essi rappresenta Gesù che prega nell'orto degli ulivi e la tradizione spagnola vuole che la portantina sia ornata da ramoscelli d'ulivo benedetti, che vengono poi distribuiti il giorno successivo ai numerosi fedeli che affollano la Chiesa di S. Michele per la messa in commemorazione dei Germani defunti. La sera del Giovedì Santo, Iglesias si riempie di Baballottis che danno vita ad una suggestiva e struggente processione in onore del Santissimo Sacramento, scandita dal suono di tamburi e matraccas, antichi strumenti costituiti da ruote dentate su un supporto di legno che, fatti roteare, creano frastuono. La mattina del Venerdì Santo si svolge nel quartiere di "Sa Costera" la processione al Monte che ricorda l'ascesa di Cristo al Calvario, durante la quale i giovani Baballottis portano sulle spalle una piccola croce e sono poi i Germani che, attraverso il rito de "S'Iscravamentu", depongono il Crocifisso su una lettiga colorata. Al calar della notte ha luogo la processione del "descenso" con la rappresentazione sacra del funerale di Cristo secondo la tradizione barocca spagnola, caratterizzata da una gran quantità di attori e simboli religiosi tra i quali una scultura del Cristo morto a grandezza naturale, risalente al XVII secolo. Nel giorno di sabato, la Chiesa di San Michele resta aperta fino a tardi per consentire ai fedeli l'adorazione del Cristo morto. Per l'Arciconfraternita del Santo Monte si chiude qui l'intensa settimana di attività, in quanto i riti della Domenica di Pasqua e del martedì successivo sono affidati alla Confraternita di S. Giuseppe. Pasqua è la più importante festa dell'anno della città e di tutta la Provincia. La domenica mattina le campane suonano a festa e l'immagine del Cristo Risorto fa il suo trionfale ingresso nella cattedrale. In città si svolgono due processioni, una che accompagna Cristo risorto, l'altra che segue la Madonna: la tradizione vuole che, dopo aver percorso itinerari diversi, i due cortei si uniscano per proseguire insieme verso la cattedrale, dove il Vescovo attende per la benedizione solenne. In questa circostanza, i fedeli offrono ai Confratelli - infilandoli nelle stanghe delle portantine delle statue - il "coccoi de Pasca", un pane tipico della tradizione gastronomica locale. E dopo la Pasqua, si celebra Sant'Antioco Martire La festa in onore del Santo Patrono di Sant'Antioco, nota come Sagra di Sant'Antioco Martire, viene celebrata quindici giorni dopo la Domenica di Pasqua. Le origini di tale ricorrenza sembrerebbero risalire al 1615, anno in cui furono rinvenute le spoglie del Santo: oggi questa festa è tra le più sentite e amate dai sardi, richiamando ogni anno migliaia di turisti e pellegrini provenienti da tutta la Regione. L'evento prevede 3 giorni di festa, nei quali si alternano momenti di profonda devozione e religiosità ad altri di carattere storico-culturale, folcloristico ed etnografico. Al suono delle launeddas, tipico strumento musicale a canne e traccas, si esibiscono gruppi folcloristici nei tipici abbigliamenti sardi tradizionali. Si possono ammirare cavalieri, carri trainati da buoi e addobbati a festa, processioni, spettacoli musicali, fuochi d'artificio e molto altro. PROPOSTE DI SOGGIORNO A TEMA "Pasqua nel Sulcis Iglesiente": dall'8 al 13 aprile 2009 (Gonnesa) "Ponte del primo maggio, festività pasquali e 25 aprile":
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