Un giardino galleggiante tra acque azzurre e sapori unici. Ecco l'incatesimo verde e blu di Mauritius
Testo di Elena Pizzetti
Resort di design, fattorie nel verde, ristoranti creoli e chef italiani per un soggiorno all'insegna di natura, ottima cucina, benessere e raffinatezza. In ogni dettaglio E' un microcosmo di 2040 kmq (sette volte più piccola della Sardegna) orlato da 330 km di coste protette dalla barriera corallina a nord del Tropico del Capricorno con un cuore verde e una popolazione di 1.200.000 abitanti che riuniscono origini, religioni e culture differenti provenienti da India, Africa, Cina ed Europa. Mauritius è un puzzle di situazioni che spaziano da antichi vulcani ormai spenti dalle forme singolari a immense distese di canna da zucchero interrotte solo da esplosioni colorate di fiori, come l'ylang ylang. Si passa da boschi rigogliosi a lunghe spiagge ombreggiate da palme e da casuarine a fondali ricchi di pesci. Con una cifra "stilistica" comune: la dolcezza. Disabitata fino a quattro secoli fa, e indipendente dal 1968, quest'isola, che vanta la seconda economia più ricca dell'Africa, ha dato vita a un'accoglienza turistica che si avvantaggia della sua vivacità culturale. I Mauriziani scrivono in inglese (lingua ufficiale), parlano in francese e pensano in creolo; nella cucina uniscono la raffinatezza francese ai sapori etnici di quella indiana e cinese e hanno sviluppato una variegata realtà ricettiva. Sulla lunga spiaggia di Belle Mare, costa orientale, lo studio sudafricano Stauch&Vorster ha progettato il Long Beach (www.longbeachmauritius.com) della mauriziana Sun Resorts, aperto nell'aprile dello scorso anno. Ovunque basalto, legno e volumi geometrici definiscono angoli e cubi che l'illuminazione notturna ammorbidisce. I passaggi su legno tra specchi d'acqua conducono alla piazza, cuore del resort, dove si affacciano i quattro ristoranti che, pur nelle loro diversità (italiano, giapponese, cinese e internazionale), rispondono al concept definito dallo chef marchigiano pluristellato Moreno Cedroni, incentrato sulla valorizzazione dei prodotti locali. Così, al ristorante italiano I Sapori, capitanato dal sous chef Federico Zanasi, braccio destro di Moreno, si possono trovare ricci, ostriche di sabbia e di roccia locali oltre a freschi piatti tricolore. 50 grandi installazioni del designer Brian Sherman (Bensley Design Studios di Bangkok) in lega di rame con immagini stilizzate sono disseminate nel resort. Le piscine invitano al relax: una concepita come un lago blu con isole di verde dove prendere il sole, e una a sfioro, con l'acqua che verso l'imbrunire si mescola al mare e al cielo. A disposizione: uscite in barca per lo snorkeling, centro sportivo e spa. A due passi non si possono perdere la mitica Ile Aux Cerfs e l'elegantissimo hotel Le Touessrok con campo da golf a 18 buche. Rimanendo sulla lunga onda della gastronomia, se si va a visitare la villa coloniale di Labourdonnais a Mapou, costruita nel 1859 e recentemente restaurata, val la pena fermarsi al ristorante La Table du Château dove lo chef veneziano Fabio De Poli ha l'obiettivo di sviluppare prodotti mauriziani non ancora conosciuti come il cuore del cocco (menù degustazione da 40 euro). Il segreto? Carpito da otto nonne mauriziane convocate a cucinare (www.unchateaudanslanature.com). All'interno dell'isola continua l'esperienza dei sapori. Dopo aver visitato Curapipe, dove si possono acquistare modellini di nave fatti nel laboratorio di Voiliers de l'Ocean, e il Grand Bassin, luogo di culto e pellegrinaggio indù attorno a un lago, prima di arrivare a Chamarel, famosa per le sue terre colorate e le cascate, sosta a Varangue sur Morne: un ottimo ristorante creolo con vista su Grand Baie e la montagna di Le Morne. Una sistemazione bucolica è offerta da La Vieille Cheminée, fattoria che affitta tre case di atmosfera dotate di ogni confort a dieci minuti di auto dalla costa occidentale e offre la possibilità di partecipare a escursioni a cavallo in una natura rigogliosa (www. lavieillecheminee.com). Se si vuole godere lo spettacolo del tramonto sul mare, La Pirogue a Flic en Flac (www.lapirogue.com) offre bungalow di pietra con copertura in rafia immersi in un parco di 1000 palme, profumati frangipane e hibiscus. Tra i primi resort dell'isola (ha 37 anni ma non li dimostra) si affaccia insieme al resort Sugar Beach, in stile coloniale, e con il quale condivide l'Aura spa, su una spiaggia bianca di un chilometro. Quattro ristoranti, tra i quali Tides specializzato in pesce, e il romantico Paul & Virginia sulla spiaggia, offrono un'ottima varietà gastronomica.E per una giornata diversa il vicino Casela Nature & Leisure Park propone percorsi (anche tra gli alberi) in una foresta endemica e zoo safari tra i felini (www.caselayemen.mu). 9 giorni/7notti, pensione completa, volo a/r Air Mauritius: a La Pirogue 1.630 euro, al Long Beach 1.930 euro ( www.azemar.com). Ulteriori informazioni: www.airmauritius.com, www.mauritius-turismo.com
Articolo pubblicato su Il Giornale
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