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ALTO SALENTO, ITINERARI D'AUTORE TRA STORIA E NATURA


testo di Tiziano Argazzi

 

Un interessante viaggio in provincia di Brindisi fra saperi e sapori, ricco di cattedrali, monasteri, tesori artistici e culturali, olio sopraffino e specialità gastronomiche

 


Ostuni, Ceglie Messapica, San Vito dei Normanni, San Michele Salentino e Carovigno. Cinque comuni in provincia di Brindisi, nell'Alto Salento. Autentici scrigni ricolmi di tesori inestimabili, collocati là dove le ultime propaggini delle Murge lasciano il passo alla piana salentina. Un territorio di conquista, d'arte e di fede che apre al visitatore il libro della sua storia millenaria impreziosita da castelli, basiliche e cattedrali, da bellezze naturalistiche quali l'Oasi di Torre Guaceto, da frantoi ipogei (fra cui quelli di Locopagliaro, un vero e proprio museo della civiltà rurale di epoca medievale e della Antica masseria fortificata Brancati risalente all'XI secolo) testimoni di metodi antichi per la produzione dell'oro verde, e da sapori mediterranei in grado di entusiasmare anche i palati più esigenti.
Una terra che si identifica con tre colori, l'azzurro (quello di mare e cielo), il verde (degli uliveti e delle querce secolari) ed il bianco dei centri storici, dei trulli e della architettura rurale. Quel bianco che ha portato Ostuni a essere conosciuta in tutto il mondo come la "città bianca", perché bianche sono tutte le abitazioni dell'affascinante borgo antico, un dedalo di stradine sinuose, un saliscendi di scale e scalette, un susseguirsi di corti e piazze con gli archi di pietra viva, il tutto avvolto nel candore delle case imbiancate a calce.
Il verde invece è quello degli uliveti, capillarmente diffusi dalla collina alla costa, che contraddistingue il paesaggio rurale della zona. Gli uliveti, molti dei quali plurisecolari, rappresentano dei veri monumenti della natura. Alcuni hanno una mole imponente con tronchi dal diametro anche di due metri. Il verde identifica anche la macchia mediterranea che trova la sua massima espressione nell'Oasi naturalistica di Torre Guaceto, nel comune di Carovigno, dove coesistono in un'area ridottissima, tre diversi ecosistemi interagenti tra loro: la macchia mediterranea, la zona umida e il mare.
L'azzurro infine identifica cielo e mare. Le coste della riviera si snodano per circa 40 chilometri, con lunghe spiagge e dune coperte di macchia mediterranea alternate a insenature sabbiose, e tratti di scogliere che si specchiano in un mare cristallino. Una terra che ha nella spiaggia di Ostuni, da poco riconfermata Bandiera Blu 2009, e nell'acqua del mare il cui colore è di stampo caraibico, i suoi elementi di eccellenza. Tutte le spiagge di questa zona sono facilmente raggiungibili dalle complanari della superstrada Bari-Brindisi da cui distano poco meno di un chilometro.
Anche la gastronomia da "30 e lode", casereccia e genuina, contribuisce a fare dell'Alto Salento una terra a forte richiamo turistico. Piatto tipico sono le orecchiette condite con sugo di pomodoro, foglie di basilico e "cacioricotta" grattugiato. Fra i formaggi spicca il cacioricotta tenero e gustoso prodotto nella stagione calda e ottenuto dalla lavorazione del latte di pecora e capra. Sono poi tante le masserie che propongono i prodotti gastronomici tipici di questa terra a prezzi molto buoni.
Ma questa terra si fa apprezzare anche per i suoi tesori artistici ed architettonici. A cominciare da Ostuni dove sono assolutamente da vedere la cattedrale del XV secolo, dalla facciata in stile gotico-romanico con un ampio e lavorato rosone centrale; l'interno, suddiviso in tre navate è di stile barocco; sulla stessa piazzetta della cattedrale sorge il palazzo vescovile. Nel centro, in piazza Libertà, svetta la statuta del patrono, Sant'Oronzo, nell'atto di benedire la città e tutte le sue bellezze.
Basta spostarsi di pochi chilometri che si incontra Ceglie Messapica nel cui centro storico, dominato dal quattrocentesco Castello ducale di epoca normanna, oggi in fase di restauro, convivono in maniera armoniosa stili che vanno dall'epoca messapica al medioevo. Meritano una visita la Chiesa Collegiata del XVI secolo e quella barocca di San Domenico. Sono ancora visibili i resti delle mura di cinta e i 100 gradini "li ciènd scalùn" di epoca messapica, dai quali si accedeva all'acropoli.
A San Vito dei Normanni i monumenti più rappresentativi sono la Basilica di Santa Maria della Vittoria, la Chiesa di Santa Maria della Pietà conosciuta come chiesa dell'Ospedale e la barocca Chiesa di San Giovanni. In piazza Papa Giovanni Paolo II, quella antistante la basilica, è presente il bell'obelisco con in cima una statua in pietra di San Vito Martire.
A Carovigno il centro storico è raccolto intorno al Castello, con le sue torri a forma triangolare, costruito attorno al 1300 all'interno delle antiche mura di cinta. Nella cittadina, molto sentita è la devozione alla Madonna del Belvedere. In suo onore gli sbandieratori locali si esibiscono con la Nzegna, una bandiera a scacchi multicolore sventolata in esibizioni acrobatiche. La Nzegna pare essere la più antica tradizione italiana del gioco della bandiera.
Ultima tappa San Michele Salentino, un territorio ad alta vocazione agricola e patria del fico mandorlato, che identifica turisticamente il paese. San Michele, in campo economico, ha sviluppato anche un singolare primato: è il paese d' Europa con il più alto rapporto rivenditori d'auto usate-abitanti.

 

Dove dormire: Relais sant'Eligio, via Giosuè Pinti 48/50 Ostuni. Tel 0831-334754. Sito: www.santeligiorelais.it.
Dove mangiare: nella zona sono presenti tantissimi buoni ristoranti dove degustare le specialità altosalentine. Si segnala a Ceglie Messapica l'eccellente Ristorante Cibus in via Chianche di Scarano 7, tel 0831.388980, sito: www.ristorantecibus.it. A Ostuni si consiglia il ristorante Odissea in contrada Santo Stefano, tel 0831-334750, sito: www.ristoranteodissea.it.

 

Articolo pubblicato su IL CENTRO di Ferrara

 

 

 

 

 

 

 

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Pubblicato in: Articoli
tag : prima pagina; reportage;
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